Lo Smart working nelle PA passa per il Responsabile per la Transizione al Digitale

La Transizione al Digitale: quali regole?

Con la Circolare n. 1/2020 del 04/03/2020, il Ministro per la Pubblica Amministrazione ha introdotto il regime dell’obbligo per tutte le PA di adottare misure organizzative “per il ricorso a nuove modalità spazio-temporali di svolgimento della prestazione lavorativa”, inaugurando il cd. Smart working. Successivamente, con la Direttiva 2/2020 emessa in data 12/03/2020 dal Dipartimento della Funzione pubblica si è consolidato il regime dello smart working, predisponendo un quadro più articolato, che impone alle Pubbliche Amministrazione la piena Transizione al Digitale.

Per tali ragioni, il Responsabile per la Transizione al Digitale costituisce il vero perno su cui ruota l’intero processo di Transizione al Digitale: è il Responsabile per la Transizione al Digitale che dovrà occuparsi di portare l’Ente verso le nuove forme di lavoro agile.

Con l’approvazione del nuovo Piano Triennale per l’Informatica 2019-2020, si è precisato che il Responsabile per la Transizione al Digitale deve  garantire operativamente la trasformazione digitale dell’Amministrazione, coordinandola nello sviluppo dei servizi pubblici digitali e nell’adozione di nuovi modelli di relazione trasparenti e aperti con i cittadini.

 

Come si è già indicato nella Circolare n. 1/2020, per garantire il pieno processo di digitalizzazione le Pubbliche Amministrazioni potranno ricorrere a molteplici strumenti informatici, come ad esempio:

  • soluzioni cloudper agevolare l’accesso condiviso a dati, informazioni e documenti;
  • il ricorso a vie telematicheper la partecipazione da remoto a riunioni e incontri di lavoro;
  • la suddivisione e l’organizzazione per la prestazione di servizi riservati al pubblico, per evitare la creazione di assembramenti;
  • il ricorso alle modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa anche nei casi in cui il dipendente si renda disponibile ad utilizzare propri dispositivi, in caso di indisponibilità o insufficienza di dotazione informatica da parte dell’amministrazione, garantendo adeguati livelli di sicurezza e protezione della rete;
  • l’attivazione di un sistema di reportistica interna ai fini dell’ottimizzazione della produttività anche in un’ottica di progressiva integrazione con il sistema di misurazione e valutazione della performance.

 

 

Quali soluzioni? La formazione e i servizi di consulenza Hedya per la transizione al Digitale

Il tema cruciale per garantire la transizione al digitale è sicuramente quello legato alle competenze digitali nella PA, che costituisce il fattore abilitante per qualsiasi corretta e adeguata governance dell’innovazione.

Per tali ragioni, Hedya propone:

 

Il percorso è rivolto:

  • a tutti coloro che all’interno delle Pubbliche Amministrazioni sono coinvolti, a vario titolo, nei processi di trasformazione alla modalità digitale;
  • a tutti coloro che sono stati nominati e che svolgono attualmente il ruolo di Responsabile per la Transizione al Digitale.

Inoltre, Hedya supporta le Pubbliche Amministrazioni attraverso servizi di consulenza mirati, in materia di digitalizzazione, sui temi più critici connessi agli obblighi e agli adempimenti prescritti dalla legge.

Ulteriori dettagli sui percorsi formativi sono disponibili qui.

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