Appalti pubblici, il Consiglio di stato apre la via al FOIA

Appalti pubblici e FOIA: cosa cambia?

Il d.lgs. 97/2016 ha innovato la disciplina della trasparenza, prevedendo il nuovo istituto, di matrice statunitense, del Freedom of information Act (FOIA): il decreto, innovando il Codice della Trasparenza (d.lgs. 33/2013) ha previsto all’articolo 5 l’introduzione dell’accesso civico generalizzato, che garantisce a chiunque il diritto di accedere a documenti, dati ed informazioni detenuti dalle Pubbliche Amministrazioni, pur in assenza di un obbligo di pubblicazione.

Il rispetto del principio di trasparenza e le novità introdotte dalla nuova disciplina dell’accesso civico comportano nuovi oneri per la Pubblica Amministrazione, che dovrà:

  • Interagire attivamente con il privato;
  • Rispondere alle richieste entro il termine di 30 giorni;
  • Valutare la richiesta del privato, tenendo conto degli eventuali controinteressati.

 

Per tali ragioni, il Ministero della Pubblica Amministrazione e della Semplificazione aveva emanato, sin dal 2017, la Circolare n. 2, con la quale venivano fornite utili indicazioni per ottemperare correttamente alle richieste del privato, corroborata successivamente dalla Circolare 1/2019.

Con la sentenza del 2 aprile 2020, l’Adunanza Plenaria del Consiglio di stato ha ampliato l’ambito applicativo dell’accesso civico generalizzato, estendendolo anche alla materia dei contratti pubblici di cui al d.lgs. 50/2016.  Pertanto, la disciplina dell’accesso civico generalizzato, fermi i divieti temporanei e/o assoluti di cui all’art. 53, d.lg. n. 50 del 2016, è applicabile anche agli atti delle procedure di gara e, in particolare, all’esecuzione dei contratti pubblici, non ostandovi in senso assoluto l’eccezione del comma 3 dell’art. 5-bis, d.lgs. n. 33 del 2013 in combinato disposto con l’art. 53 e con le previsioni della l. n. 241 del 1990, che non esenta in toto la materia dall’accesso civico generalizzato, ma resta ferma la verifica della compatibilità dell’accesso con le eccezioni relative di cui all’art. 5-bis, comma 1 e 2, a tutela degli interessi-limite, pubblici e privati, previsti da tale disposizione, nel bilanciamento tra il valore della trasparenza e quello della riservatezza.

 

 

Come garantire la trasparenza e l’accesso civico? Hedya propone i percorsi innovativi “Il codice dei contratti pubblici” e “Tecniche di redazione degli atti amministrativi”

 

Le recenti posizioni del Consiglio di stato ridisegna i confini tra accesso civico e appalti pubblici, richiedendo nuove competenze per le PA nella gestione delle comunicazioni con tutti i soggetti richiedenti, per adeguarsi ai canoni di trasparenza e digitalizzazione in corso.

Per tali ragioni, Hedya propone gli innovativi percorsi di formazione:

 

I percorsi formativi sono rivolti al personale di enti pubblici e privati, a tutti i datori di lavoro e liberi professionisti interessati alla materia.

 

Inoltre, Hedya propone:

  • percorsi di formazione e aggiornamento;
  • percorsi di approfondimento e perfezionamento;
  • servizi di consulenza per verificare la conformità alla normativa rilevante in materia.

Hedya propone un articolato percorso formativo, in relazione agli specifici bisogni e livelli formativi.

In particolare, si prevede:

 

  1. Corsi di formazione per Data Protection Officer
  • Corso “DPO: DATA PROTECTION OFFICER”, necessario per accedere a un percorso di elevata specializzazione. Il corso ha una durata di 40 ore di lezioni teoriche e 6 ore di simulazione dell’attività quotidiana del DPO;
  • Corso “DPO: DATA PROTECTION OFFICER – Avanzato”, per chi ha già acquisito le conoscenze di base di natura giuridica e organizzativa e intende acquisire le nozioni pratico- applicative di base per svolgere le attività di DPO;

 

  1. Corsi di formazione per tutti i soggetti coinvolti nelle operazioni di trattamento dati

 

Ulteriori dettagli sui percorsi formativi sono disponibili qui.