Hedya
  • HOME
  • INGEGNERIA
  • PRODOTTI
    • Playa Libre
    • MoBI
    • EFISIO
  • FORMAZIONE
  • CONTATTI
  • CHI SIAMO
  • NEWS AND INSIGHTS
  • Cerca

Articoli

News

Il Garante privacy presenta la relazione 2019: ancora troppe vulnerabilità informatiche

GDPR e tutela degli interessati: quali regole per garantire la protezione dati?

Lo scorso 23 giugno, l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha presentato la Relazione annuale sull’attività svolta nel corso del 2019.

Nel complesso, le attività consultive e di vigilanza dell’Autorità di controllo si sono incentrate innanzitutto sulle importanti novità introdotte dal GDPR. Al contempo, sono state esaminate le più rilevanti questioni connesse alla tutela dei diritti fondamentali nel mondo digitale, quali ad esempio:

  • Le implicazioni etiche della tecnologia;
  • L’economia fondata sui dati e la monetizzazione delle informazioni personali, i Big data e le grandi piattaforme;
  • L’intelligenza artificiale e le problematiche poste dagli algoritmi;
  • La sicurezza dei sistemi e la protezione dello spazio cibernetico;
  • La pervasività delle diverse forme di controllo e sorveglianza, nonché il ricorso sempre più diffuso ai dati biometrici;
  • Le fake news, l’Internet delle cose e il revenge porn.

 

Tra i molteplici temi trattati, l’Autorità ha rilevato forti ed elevate criticità sul fronte della cybersecurity: in particolare, la proliferazione di attacchi informatici nel corso del 2019 sarebbe causata dalla scarsa attenzione in ordine alla predisposizione delle più opportune misure di sicurezza. Tale carenza risulta presente non solo nel contesto delle pubbliche amministrazioni, ma anche delle imprese e delle piattaforme on line.

Le tipologie di violazione dei dati personali più frequenti hanno riguardato:

  • Attacchi informatici volti all’acquisizione di dati personali (quali credenziali di accesso, dati relativi a strumenti di pagamento, dati di contatto);
  • Accesso non autorizzato a caselle di posta elettronica (ordinaria e certificata);
  • Perdita o indisponibilità di dati personali causata da malware di tipo ransomware;
  • Smarrimento o furto di dispositivi digitali o documenti cartacei contenenti dati personali;
  • Comunicazione o diffusione accidentale di dati personali.

 

L’eccessiva vulnerabilità dei sistemi pubblici e privati sarebbe confermata dal cospicuo numero di data breach notificati nel 2019 al Garante da parte di soggetti pubblici e privati, che ammontano a ben 1443.

Per tali ragioni, il Garante ha fornito indicazioni su come difendersi dai software dannosi, in particolare dai ransomware, i programmi informatici che rendono il dispositivo elettronico (pc, tablet, smartphone, smart tv per poi chiedere un riscatto ostaggio dell’hacker, che richiede poi alla vittima una ricompensa in denaro considerevole per ripristinare i dati e i documenti.

Secondo il Garante, l’attenzione riposta sulla sicurezza dovrebbe essere massima, dal momento che costituisce una minaccia particolarmente pericolosa nell’epoca del Covid-19, che ha portato molte più persone e per molto più tempo ad essere connesse online.

 

La necessità di formazione in materia di GDPR e professioni digitali: Hedya propone i percorsi formativi innovativi

La recente posizione adottata dall’Autorità di controllo per la protezione dati dimostra che per poter operare correttamente sul web e nei luoghi di lavoro, occorre una buona conoscenza dei principi e delle novità introdotte dal GDPR.

Per tali ragioni, Hedya propone gli innovativi percorsi di formazione:

  • Il percorso formativo“IL RESPONSABILE PER LA TRANSIZIONE AL DIGITALE” per il corretto svolgimento dei compiti del Responsabile per la Transizione al Digitale, considerato il driver della transizione al Digitale.
  • Il percorso formativo “LE NUOVE PROFESSIONI DIGITALI. Obiettivi, definizioni e obblighi per le Pubbliche Amministrazioni”.

 

Inoltre, Hedya propone:

  • percorsi di formazione e aggiornamento;
  • percorsi di approfondimento e perfezionamento;
  • servizi di consulenza per verificare la conformità alla normativa rilevante in materia.

 

Si segnalano, per i percorsi formativi e di aggiornamento:

  • Corso “GDPR: LE PRINCIPALI NOVITÀ SULLA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI”, per ottenere un’adeguata formazione in materia di gestione dei dati personali;
  • Corso “DPO: DATA PROTECTION OFFICER”, per intraprendere un percorso professionale di elevata specializzazione per svolgere le funzioni tipiche del Data Protection Officer.
  • Non da ultimo, risulta indispensabile formare l’amministratore di sistema attraverso il corso “Amministratore di sistema”, appositamente dedicato a tale figura.

 

 

30 Giugno 2020/da Hedya
News

La sicurezza sul lavoro ai tempi dello smart working: il pericolo è cyber

Smart working e rischio cyber: quali tutele?

Con l’inizio della Seconda Fase dell’emergenza sanitaria dal prossimo 4 maggio, le modalità previste dalla legge n. 81/2017 sullo smart working costituiranno la regola, per garantire la tutela della salute e la sicurezza dei lavoratori.

Ai tempi del Coronavirus, la sicurezza dei lavoratori si sposta dunque sul campo informatico: l’impiego di dispositivi personali, spesso non protetti, può essere veicolo di contagio cyber.  L’utilizzo di dispositivi personali e non forniti dall’azienda, come visto nel precedente post, tende a far trascurare l’adozione di opportune misure di sicurezza, e si sottovalutano i piccoli rischi normalmente connessi alla navigazione in rete e accettati con ingenuità.

Come sottolineato dalla indagine condotta da Check Point Software Technologies, fornitore di soluzioni di cybersecurity a livello globale, il 71% ha segnalato un aumento delle minacce o degli attacchi dall’inizio dell’epidemia: tra questi, i tentativi di phishing sono stati identificati come la principale minaccia.

Per fornire utili informazioni a tutti gli operatori pubblici e privati, al fine di ridurre il rischio di contagio cyber, l’Inail ha diramato un documento dal titolo “Informativa sulla salute e sicurezza nel lavoro agile ai sensi dell’art. 22, comma 1, L. 81/2017”.

Il Protocollo suggerisce i comportamenti di prevenzione generale che lo smart worker deve realizzare. In particolare:

  • Il datore di lavoro è tenuto a garantire la salute e la sicurezza del lavoratore, che svolge la prestazione in modalità di lavoro agile: a tal fine consegna al lavoratore e al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, con cadenza almeno annuale, un’informativa scritta, nella quale sono individuati i rischi generali e i rischi specifici connessi alla particolare modalità di esecuzione del rapporto di lavoro.
  • Il lavoratore, di converso, è tenuto a cooperare all’attuazione delle misure di prevenzione predisposte dal datore di lavoro per fronteggiare i rischi connessi all’esecuzione della prestazione all’esterno dei locali aziendali.

Parallelamente, lo scorso 24 aprile è stato inoltre aggiornato il Protocollo condiviso di “regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del  coronavirus negli ambienti di lavoro”: tale documento, che aggiorna il precedente del 14 marzo, intende garantire la tutela della salute e le condizioni di sicurezza dei lavoratori che ritorneranno sui luoghi di lavoro, sulla base delle indicazioni del Ministero della Salute.

Il Protocollo si sofferma anche sul rapporto tra tutela della privacy dei lavoratori e contenimento del contagio.

In particolare, il datore di lavoro potrà rilevare la temperatura dei propri dipendenti, segnalando all’autorità sanitaria le eventuali anomalie riscontrate. Ciò pone la necessità di:

  • Identificare la corretta base giuridica;
  • Predisporre idonea informativa;
  • Valutare di procedere a valutazione d’impatto.

 

La necessità di formazione in materia di Smart working e Sicurezza: Hedya propone i percorsi formativi innovativi

Le recenti misure adottate a livello nazionale confermano che per poter operare correttamente, occorre un’adeguata preparazione in materia di sicurezza, privacy e tutela dei lavoratori. Per tali ragioni, Hedya propone gli innovativi percorsi di formazione:

  • “Smart working, Privacy e Cyber Security”;
  • “La Protezione dei Dati Personali nei luoghi di lavoro pubblici e privati”.

I percorsi formativi sono rivolti al personale di enti pubblici e privati, a tutti i datori di lavoro e liberi professionisti interessati alla materia.

 

Inoltre, Hedya propone:

  • percorsi di formazione e aggiornamento;
  • percorsi di approfondimento e perfezionamento;
  • servizi di consulenza per verificare la conformità alla normativa rilevante in materia.

Hedya propone un articolato percorso formativo, in relazione agli specifici bisogni e livelli formativi.

In particolare, si prevede:

 

  1. Corsi di formazione per Data Protection Officer
  • Corso “DPO: DATA PROTECTION OFFICER”, necessario per accedere a un percorso di elevata specializzazione. Il corso ha una durata di 40 ore di lezioni teoriche e 6 ore di simulazione dell’attività quotidiana del DPO;
  • Corso “DPO: DATA PROTECTION OFFICER – Avanzato”, per chi ha già acquisito le conoscenze di base di natura giuridica e organizzativa e intende acquisire le nozioni pratico- applicative di base per svolgere le attività di DPO;

 

  1. Corsi di formazione per tutti i soggetti coinvolti nelle operazioni di trattamento dati
  • Corso “GDPR: LE PRINCIPALI NOVITÀ SULLA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI”, per consentire a tutti i soggetti coinvolti nel trattamento dei dati personali (ad esempio, personale dipendente) di ottenere un’adeguata formazione e aggiornamento in materia di gestione dei dati personali.

 

Ulteriori dettagli sui percorsi formativi sono disponibili qui.

 

 

28 Aprile 2020/da Hedya
News

Al via le App di Contact Tracing Covid: in Olanda è già Data breach

App anti-Covid e rischio Data breach

 

La recente epidemia di Coronavirus ha gradualmente conquistato lo scenario internazionale.  Tutti gli Stati membri dell’Unione europea, hanno predisposto nuove misure per il monitoraggio dei contagi, basati software di contact tracing o tracciatura dei contatti, che costituisce una delle azioni di sanità pubblica utilizzate per la prevenzione e contenimento della diffusione di molte malattie infettive.

L’impiego delle App, anche se gestite da autorità pubbliche, richiede comunque il rispetto degli standard previsti dal GDPR in tema di protezione dei dati personali e di sicurezza del trattamento.

Come chiarito anche dal Comitato dei Garanti (EDPB) con le recenti Guidelines 3/2020, anche il trattamento di dati relativi alla salute attraverso app deve essere conforme al GDPR. In particolare, dovranno essere garantiti:

  • La sussistenza di una base giuridica legittimante le operazioni di trattamento;
  • La trasparenza e la correttezza del trattamento, anche attraverso la predisposizione dell’informativa ai sensi degli artt. 13 – 14 GDPR;
  • La predisposizione di misure che garantiscano la sicurezza del trattamento;
  • L’esercizio dei diritti degli interessati di cui agli artt. 15-22 GDPR.

 

Tra le misure necessarie, occorre predisporre adeguate misure di sicurezza per evitare la compromissione dei dati. Nel corso dell’ultima settimana, infatti, si è già verificata un primo attacco all’applicazione predisposta in Olanda, Covid19 Alert!, che ha così subito un data breach.

L’app olandese consente di conoscere, similmente a quanto previsto per la app italiana Immuni, se vi è stata la registrazione del telefono di un contagiato positivo al coronavirus in prossimità.

A causa di un errore umano, sono stati resi accessibili e resi pubblici i dati personali relativi a molteplici utenti, come il nome e cognome, l’indirizzo email, nonché password criptate. Tali dati, in particolare, erano accessibili da una diversa app degli sviluppatori.

 

 

 

La necessità di percorsi formativi adeguati e di servizi di consulenza mirati: le proposte di Hedya

Le recenti misure adottate a livello nazionale confermano che per poter operare correttamente, una ottima conoscenza dei principi e delle novità introdotte dal GDPR, nonché delle più importanti applicazioni pratiche, costituisce un requisito essenziale, benché non unico: occorrono, altresì, costanti aggiornamenti ed approfondimenti mirati sulle prassi applicative.

Per tali ragioni, Hedya propone:

  • percorsi di formazione e aggiornamento;
  • percorsi di approfondimento e perfezionamento;
  • servizi di consulenza per verificare la conformità alla normativa rilevante in materia.

Hedya propone un articolato percorso formativo, in relazione agli specifici bisogni e livelli formativi.

In particolare, si prevede:

 

  1. Corsi di formazione per Data Protection Officer
  • Corso “DPO: DATA PROTECTION OFFICER”, necessario per accedere a un percorso di elevata specializzazione. Il corso ha una durata di 40 ore di lezioni teoriche e 6 ore di simulazione dell’attività quotidiana del DPO;
  • Corso “DPO: DATA PROTECTION OFFICER – Avanzato”, per chi ha già acquisito le conoscenze di base di natura giuridica e organizzativa e intende acquisire le nozioni pratico- applicative di base per svolgere le attività di DPO;

 

  1. Corsi di formazione per tutti i soggetti coinvolti nelle operazioni di trattamento dati
  • Corso “GDPR: LE PRINCIPALI NOVITÀ SULLA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI”, per consentire a tutti i soggetti coinvolti nel trattamento dei dati personali (ad esempio, personale dipendente) di ottenere un’adeguata formazione e aggiornamento in materia di gestione dei dati personali.
  • Non da ultimo, risulta indispensabile formare l’amministratore di sistema attraverso il corso “Amministratore di sistema”, appositamente dedicato a tale figura.

 

Ulteriori dettagli sui percorsi formativi sono disponibili qui.

 

 

27 Aprile 2020/da Hedya
News

App e Contact Tracing Covid nel mirino del Comitato europeo per la protezione dati: la privacy deve essere rispettata

App sul tracciamento anti-Covid: quali requisiti?

 

Con l’ordinanza n. 10/2020 del 16 aprile 2020, il Commissario straordinario per l’emergenza ha disposto di di procedere alla stipula del contratto di concessione gratuita della licenza d’uso sul software di contact tracing e di appalto di servizio gratuito con la società Bending Spoons S.p.a. per la realizzazione dell’App “Immuni”.

Secondo il Commissario straordinario, il contact tracing o tracciatura dei contatti è una delle azioni di sanità pubblica utilizzate per la prevenzione e contenimento della diffusione di molte malattie infettive.

In particolare, le funzioni sviluppate dalla software house sono due:

  • La prima consiste nel sistema di tracciamento dei contatti posti a un metro di distanza, attraverso la tecnologia Bluetooth. L’ app scaricata, infatti, permette la generazione di codici identificativi di tutti i dispositivi con i quali si è venuti in contatto, conservandoli sul dispositivo di ciascun cittadino – utente, così da poter rintracciare e isolare i potenziali contagiati ripercorrendo a ritroso tutti gli incontri di una persona risultata positiva al virus.
  • La seconda funzione consiste nella redazione di un diario clinico, contenente tutte le informazioni più rilevanti del singolo utente, come ad esempio il genere, l’età, eventuali patologie pregresse ed assunzione di farmaci. Sarà cura dello stesso utente procedere all’aggiornamento del diario clinico, soprattutto in caso di eventuali sintomi riscontrati.

 

L’impiego delle App, anche se gestite da autorità pubbliche, richiede comunque il rispetto degli standard previsti dal GDPR in tema di protezione dei dati personali e di sicurezza del trattamento.

Come chiarito anche dal Comitato dei Garanti (EDPB) con le recenti Guidelines 3/2020, anche il trattamento di dati relativi alla salute attraverso app deve essere conforme al GDPR. In particolare, dovranno essere garantiti:

  • La sussistenza di una base giuridica legittimante le operazioni di trattamento;
  • La trasparenza e la correttezza del trattamento, anche attraverso la predisposizione dell’informativa ai sensi degli artt. 13 – 14 GDPR;
  • La predisposizione di misure che garantiscano la sicurezza del trattamento;
  • L’esercizio dei diritti degli interessati di cui agli artt. 15-22 GDPR.

 

La necessità di percorsi formativi adeguati e di servizi di consulenza mirati: le proposte di Hedya

Le recenti misure adottate a livello nazionale confermano che per poter operare correttamente, una ottima conoscenza dei principi e delle novità introdotte dal GDPR, nonché delle più importanti applicazioni pratiche, costituisce un requisito essenziale, benché non unico: occorrono, altresì, costanti aggiornamenti ed approfondimenti mirati sulle prassi applicative.

Per tali ragioni, Hedya propone:

  • percorsi di formazione e aggiornamento;
  • percorsi di approfondimento e perfezionamento;
  • servizi di consulenza per verificare la conformità alla normativa rilevante in materia.

Hedya propone un articolato percorso formativo, in relazione agli specifici bisogni e livelli formativi.

In particolare, si prevede:

 

  1. Corsi di formazione per Data Protection Officer
  • Corso “DPO: DATA PROTECTION OFFICER”, necessario per accedere a un percorso di elevata specializzazione. Il corso ha una durata di 40 ore di lezioni teoriche e 6 ore di simulazione dell’attività quotidiana del DPO;
  • Corso “DPO: DATA PROTECTION OFFICER – Avanzato”, per chi ha già acquisito le conoscenze di base di natura giuridica e organizzativa e intende acquisire le nozioni pratico- applicative di base per svolgere le attività di DPO;

 

  1. Corsi di formazione per tutti i soggetti coinvolti nelle operazioni di trattamento dati
  • Corso “GDPR: LE PRINCIPALI NOVITÀ SULLA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI”, per consentire a tutti i soggetti coinvolti nel trattamento dei dati personali (ad esempio, personale dipendente) di ottenere un’adeguata formazione e aggiornamento in materia di gestione dei dati personali.
  • Non da ultimo, risulta indispensabile formare l’amministratore di sistema attraverso il corso “Amministratore di sistema”, appositamente dedicato a tale figura.

 

Ulteriori dettagli sui percorsi formativi sono disponibili qui.

 

 

24 Aprile 2020/da Hedya
News

Smart working, da AgID le Raccomandazioni per garantire la cybersecurity

Smart working e cybersecurity: quali regole?

L’emergenza sanitaria ha indotto molti datori di lavoro ad introdurre forme di lavoro a distanza, secondo le modalità previste dalla legge n. 81/2017 sullo smart working. Per i dipendenti pubblici, in particolare, la direttiva n. 1/2020  del Dipartimento della Funzione Pubblica ha previsto l’utilizzabilità dei propri dispositivi per svolgere la prestazione lavorativa, purchè siano garantiti adeguati livelli di sicurezza e protezione della rete secondo le esigenze e le modalità definite dalle singole pubbliche amministrazioni.

Purtuttavia, l’utilizzo di dispositivi personali e non forniti dall’azienda, come visto nel precedente post, tende a far trascurare l’adozione di opportune misure di sicurezza, e si sottovalutano i piccoli rischi normalmente connessi alla navigazione in rete e accettati con ingenuità.

Per supportare i dipendenti pubblici nell’utilizzo più sicuro di pc, tablet e smartphone personali, il CertPA di AgID ha enucleato undici Raccomandazioni per supportare le PA e i lavoratori Pubblici e sostenerli nel contrastare eventuali attacchi informatici con comportamenti responsabili, anche quando utilizzano dotazioni personali.

Nello specifico, le Raccomandazioni sono state elaborate sulla base delle misure minime di sicurezza informatica per le pubbliche amministrazioni fissate dalla circolare  17 marzo 2017, n. 1/2017.

I dipendenti sono dunque tenuti ad osservare le seguenti Raccomandazioni:

  • Segui prioritariamente le policy e le raccomandazioni dettate dalla tua Amministrazione;
  • Utilizza i sistemi operativi per i quali attualmente è garantito il supporto;
  • Effettua costantemente gli aggiornamenti di sicurezza del tuo sistema operativo;
  • Assicurati che i software di protezione del tuo sistema operativo (Firewall, Antivirus, ecc) siano abilitati e costantemente aggiornati;
  • Assicurati che gli accessi al sistema operativo siano protetti da una password sicura e comunque conforme alle password policy emanate dalla tua Amministrazione;
  • Non installare software proveniente da fonti/repository non ufficiali;
  • Blocca l’accesso al sistema e/o configura la modalità di blocco automatico quando ti allontani dalla postazione di lavoro;
  • Non cliccare su link o allegati contenuti in email sospette;
  • Utilizza l’accesso a connessioni Wi-Fi adeguatamente protette;
  • Collegati a dispositivi mobili (pen-drive, hdd-esterno, etc) di cui conosci la provenienza (nuovi, già utilizzati, forniti dalla tua Amministrazione) ;
  • Effettua sempre il log-out dai servizi/portali utilizzati dopo che hai concluso la tua sessione lavorativa.

 

 

La necessità di formazione in materia di Smart working e Sicurezza: Hedya propone i percorsi formativi innovativi

Le recenti misure adottate a livello nazionale confermano che per poter operare correttamente, occorre un’adeguata preparazione in materia di sicurezza, privacy e tutela dei lavoratori. Per tali ragioni, Hedya propone gli innovativi percorsi di formazione:

  • “Smart working, Privacy e Cyber Security”;
  • “La Protezione dei Dati Personali nei luoghi di lavoro pubblici e privati”.

I percorsi formativi sono rivolti al personale di enti pubblici e privati, a tutti i datori di lavoro e liberi professionisti interessati alla materia.

 

Inoltre, Hedya propone:

  • percorsi di formazione e aggiornamento;
  • percorsi di approfondimento e perfezionamento;
  • servizi di consulenza per verificare la conformità alla normativa rilevante in materia.

Hedya propone un articolato percorso formativo, in relazione agli specifici bisogni e livelli formativi.

In particolare, si prevede:

 

  1. Corsi di formazione per Data Protection Officer
  • Corso “DPO: DATA PROTECTION OFFICER”, necessario per accedere a un percorso di elevata specializzazione. Il corso ha una durata di 40 ore di lezioni teoriche e 6 ore di simulazione dell’attività quotidiana del DPO;
  • Corso “DPO: DATA PROTECTION OFFICER – Avanzato”, per chi ha già acquisito le conoscenze di base di natura giuridica e organizzativa e intende acquisire le nozioni pratico- applicative di base per svolgere le attività di DPO;

 

  1. Corsi di formazione per tutti i soggetti coinvolti nelle operazioni di trattamento dati
  • Corso “GDPR: LE PRINCIPALI NOVITÀ SULLA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI”, per consentire a tutti i soggetti coinvolti nel trattamento dei dati personali (ad esempio, personale dipendente) di ottenere un’adeguata formazione e aggiornamento in materia di gestione dei dati personali.

 

Ulteriori dettagli sui percorsi formativi sono disponibili qui.

 

 

17 Aprile 2020/da Hedya
News

La didattica online ai tempi del Covid-19: dal Garante le istruzioni per l’uso

Didattica online e privacy: quali tutele?

Il contesto emergenziale in cui versa il Paese ha imposto alle istituzioni scolastiche e universitarie l’esigenza di proseguire l’attività didattica con modalità innovative, ricorrendo a piattaforme e-learning per supportare forme di didattica a distanza, così da garantirne la continuità.

Tuttavia, i primi utilizzi hanno sollevato molteplici criticità, già menzionate nel precedente articolo.

Per rispondere alle principali questioni sollevate in materia di privacy, il Garante ha pubblicato un atto di indirizzo per scuole ed atenei.

In sintesi, le prime Linee di indirizzo fornite dal Garante precisano che:

  • Le scuole e le università che utilizzano sistemi di didattica a distanza non devono richiedere il consenso al trattamento dei dati di docenti, alunni, studenti, genitori, poiché il trattamento in questo caso è riconducibile alle funzioni istituzionalmente assegnate a scuole e atenei.
  • Nella scelta e nella regolamentazione degli strumenti più utili per la realizzazione della didattica a distanza, occorrerà preferire quegli strumenti che abbiano fin dalla progettazione e per impostazioni predefinite misure a protezione dei dati.
  • Non è necessaria la valutazione di impatto, prevista dal Regolamento europeo per i casi di rischi elevati, se il trattamento dei dati effettuato dalle istituzioni scolastiche e universitarie, per quanto relativo a minorenni e a lavoratori, non presenta ulteriori caratteristiche suscettibili di aggravarne i rischi.
  • Il trattamento di dati svolto dalle piattaforme per conto della scuola o dell’università dovrà limitarsi a quanto strettamente necessario alla fornitura dei servizi richiesti ai fini della didattica on line e non per ulteriori finalità proprie del fornitore.
  • Inoltre, i gestori delle piattaforme non potranno condizionare la fruizione di questi servizi alla sottoscrizione di un contratto o alla prestazione del consenso (da parte dello studente o dei genitori) al trattamento dei dati per la fornitura di ulteriori servizi on line, non collegati all’attività didattica.

 

Le indicazioni del Garante si rivelano uno strumento utile per orientare le modalità didattiche di scuole e università. Tuttavia, non eliminano tutte le criticità connesse, ad esempio, alla registrazione delle lezioni, al controllo a distanza dei docenti e alla diffusione di contenuti non autorizzati in rete. Le istituzioni scolastiche ed universitarie, pertanto, non sono esonerate dal valutare tutti i possibili rischi dovendo, di converso, predisporre tutte le misure tecniche ed organizzative più idonee.

Per tali ragioni, risulta necessario applicare tutti i principi previsti dal GDPR, partendo anzitutto da quelli indicati all’articolo 5, come il principio di finalità, accountability e minimizzazione.

 

 

La necessità di percorsi formativi adeguati e di servizi di consulenza mirati: le proposte di Hedya

Le recenti misure adottate a livello nazionale confermano che per poter operare correttamente, una ottima conoscenza dei principi e delle novità introdotte dal GDPR, nonché delle più importanti applicazioni pratiche, costituisce un requisito essenziale, benché non unico: occorrono, altresì, costanti aggiornamenti ed approfondimenti mirati sulle prassi applicative.

Per tali ragioni, Hedya fornisce percorsi formativi e di aggiornamento, nonché servizi di consulenza.

Hedya propone un articolato percorso formativo, in relazione agli specifici bisogni e livelli formativi.

In particolare, si prevede:

 

  1. Corsi di formazione per Data Protection Officer
  • Corso “DPO: DATA PROTECTION OFFICER”, necessario per accedere a un percorso di elevata specializzazione. Il corso ha una durata di 40 ore di lezioni teoriche e 6 ore di simulazione dell’attività quotidiana del DPO;
  • Corso “DPO: DATA PROTECTION OFFICER – Avanzato”, per chi ha già acquisito le conoscenze di base di natura giuridica e organizzativa e intende acquisire le nozioni pratico- applicative di base per svolgere le attività di DPO;

 

  1. Corsi di formazione per tutti i soggetti coinvolti nelle operazioni di trattamento dati
  • Corso “GDPR: LE PRINCIPALI NOVITÀ SULLA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI”, per consentire a tutti i soggetti coinvolti nel trattamento dei dati personali (ad esempio, personale dipendente) di ottenere un’adeguata formazione e aggiornamento in materia di gestione dei dati personali.

 

Ulteriori dettagli sui percorsi formativi sono disponibili qui.

 

1 Aprile 2020/da Hedya
News

Lo smart working non riduce il contagio cyber: nuove minacce per la privacy e la sicurezza

Smart working: quali adempimenti?

In questo periodo di particolare emergenza sanitaria, il Governo ha invitato le organizzazioni pubbliche e private a far lavorare i propri dipendenti da casa, secondo le modalità previste dalla legge n. 81/2017 sullo smart working. Si tratta di una forma di lavoro più flessibile, giacché consente di svolgere le proprie attività lavorative al di fuori del luogo di lavoro, conciliando tali impegni con la vita privata. La diffusione generalizzata della rete, in particolare, consente di poter connettersi ovunque ed in qualsiasi momento.

Tuttavia, questo non basta. Spesso, purtroppo, si dà per scontato che lavorare da casa possa essere sicuro come lavorare in ufficio: al contrario, lo smart working deve garantire il rispetto della privacy e della sicurezza informatica.

L’utilizzo di dispositivi personali e non forniti dall’azienda, tende a far trascurare l’adozione di opportune misure di sicurezza, e si sottovalutano i piccoli rischi normalmente connessi alla navigazione in rete e accettati con ingenuità:

  • L’assenza di un’adeguata formazione dei dipendenti costituisce un ulteriore fattore di rischio per l’integrità e la sicurezza dei dati detenuti dall’azienda o dalla Pubblica Amministrazione: occorre riporre attenzione, ad esempio, all’accesso a siti pericolosi, al download di file sospetti etc.;
  • La mancata adozione, o l’inadeguatezza di sistemi antivirus o antimalaware rende i dispositivi personali (Pc, tablet utilizzati indistintamente in famiglia), utilizzati per accedere ai sistemi aziendali ed amministrativi, possibili bersagli di attacchi cyber per il furto di dati;
  • Inoltre, la predisposizione di parametri standard per la gestione degli accessi alle connessioni di rete domestiche possono costituire un ulteriore fattore di vulnerabilità.

 

Accanto a tali criticità, occorre poi ricordare che lo smart working non possa tradursi in uno strumento per operare un illegittimo controllo a distanza sui lavoratori. Lo sfruttamento delle connessioni da remoto, attraverso l’attivazione delle webcam, non può ritenersi un comportamento lecito del datore di lavoro.

 

La necessità di percorsi formativi adeguati e di servizi di consulenza mirati: le proposte di Hedya

Le recenti misure adottate a livello nazionale confermano che per poter operare correttamente, una ottima conoscenza dei principi e delle novità introdotte dal GDPR, nonché delle più importanti applicazioni pratiche, costituisce un requisito essenziale, benché non unico: occorrono, altresì, costanti aggiornamenti ed approfondimenti mirati sulle prassi applicative.

Per tali ragioni, Hedya propone:

  • percorsi di formazione e aggiornamento;
  • percorsi di approfondimento e perfezionamento;
  • servizi di consulenza per verificare la conformità alla normativa rilevante in materia.

Hedya propone un articolato percorso formativo, in relazione agli specifici bisogni e livelli formativi.

In particolare, si prevede:

 

  1. Corsi di formazione per Data Protection Officer
  • Corso “DPO: DATA PROTECTION OFFICER”, necessario per accedere a un percorso di elevata specializzazione. Il corso ha una durata di 40 ore di lezioni teoriche e 6 ore di simulazione dell’attività quotidiana del DPO;
  • Corso “DPO: DATA PROTECTION OFFICER – Avanzato”, per chi ha già acquisito le conoscenze di base di natura giuridica e organizzativa e intende acquisire le nozioni pratico- applicative di base per svolgere le attività di DPO;

 

  1. Corsi di formazione per tutti i soggetti coinvolti nelle operazioni di trattamento dati
  • Corso “GDPR: LE PRINCIPALI NOVITÀ SULLA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI”, per consentire a tutti i soggetti coinvolti nel trattamento dei dati personali (ad esempio, personale dipendente) di ottenere un’adeguata formazione e aggiornamento in materia di gestione dei dati personali.

 

Ulteriori dettagli sui percorsi formativi sono disponibili qui.

 

 

 

26 Marzo 2020/da Hedya
News

Estate 2019, in “ferie” anche la sicurezza informatica: violazione di dati per almeno 2 milioni di utenti e sanzioni oltre 600 milioni

Quali sono le attuali minacce informatiche?

L’ultimo rapporto Rapporto SonicWall, relativo alle minacce informatiche rilevate in 200 Paesi di tutto il mondo nel primo semestre 2019, ha evidenziato un elevato aumento di diversi strumenti cyber crime. Tra i molti, i più rilevanti sono:

  • il nuovo ransomware as a service;
  • il malware open source;
  • il tradizionale cryptojacking.

 

Anche il numero di attacchi informatici è in aumento: nei primi sei mesi del 2019, gli attacchi malware rilevati sono stati 4,8 miliardi; ammontano a più di 8,3 milioni gli attacchi phishing, e decine di migliaia di nuovi virus, finora mai conosciuti, sono stati riscontrati.

 

Aumentano gli attacchi, ma aumentano anche le sanzioni …

L’invasione degli attuali attacchi informatici ha svelato, nella maggior parte dei casi, tutta l’inadeguatezza nella scelta, ovvero nella predisposizione, delle misure tecniche ed organizzative più opportune in base al tipo di attività svolta e al contesto di riferimento.

Le conseguenze sanzionatorie sono apparse immediate e severe: sulla scorta dei poteri previsti dall’articolo 83 del GDPR, le autorità di controllo dei singoli Stati membri, hanno comminato ingenti sanzioni amministrative pecuniarie:

  • Il Garante per la privacy polacco (UODO) ha inflitto una multa per un importo corrispondente a circa 660mila euro alla società Morele.net, a causa della mancata adozione delle misure organizzative e tecniche adeguate al rischio connesso al trattamento dei dati personali di oltre due milioni di utenti;
  • Il Garante italiano, con provvedimento n. 83 del 4 aprile 2019, ha comminato all’Associazione Rousseau il pagamento di euro 50.000 a titolo di sanzione per la violazione di cui al combinato disposto degli  32e 83, paragrafo 4, lettera a) del Regolamento UE 2016/679 oltre ad ingiungere alla stessa associazione i necessari adeguamenti indicati nel Provvedimento.

 

Quali prevenzioni adottare? L’amministratore di sistema…

Per essere efficienti, le imprese devono prima di tutto essere formate ed aggiornate sulle misure più efficaci, in modo da poter prevenire le strategie di attacco che mutano costantemente nel tempo. Per tali ragioni, risulta utile formare l’amministratore di sistema attraverso il corso “Amministratore di sistema”, appositamente dedicato a tale figura.

L’amministratore di sistema ricopre infatti un ruolo importante: egli è il responsabile dei dati aziendali e riveste un ruolo importante sul piano operativo dentro l’azienda. Fra i suoi compiti:

  • si occupa di ogni tipo di rete informatica
  • implementa i sistemi di sicurezza del networking
  • definisce le procedure di autenticazione alla rete e di autorizzazione all’accesso ai dati da parte gli utenti
  • cura interventi di conservazione dei dati attraverso l’impiego sistematico di “backup” e progettando le attività di supporto al “disaster recovery”.

 

 

 

30 Settembre 2019/da Hedya

Iscriviti alla newsletter

Hedya® S.r.l. – Via R. Koch 15, 09121 Cagliari
Phone: +39 3206307243
Email: info@hedya.it, formazione@hedya.it
Pec: hedya@legalmail.it
P.Iva: 03452520921

Privacy Contatti |Cookie Policy
Certificazione Parità di Genere
© Copyright - Hedya S.r.l. - powered by Enfold WordPress Theme
  • Linkedin
  • Mail
Gestisci Consenso Cookie
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza le preferenze
{title} {title} {title}
Scorrere verso l’alto